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» Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Roald Dahl – Recensione

Recensione (4)

 

L’ultima lettura del 2019 è stata magica per due motivi: per la bellezza del libro, e per il modo in cui è stato letto. Per la prima volta – e speriamo non l’ultima – io e il mio amore abbiamo deciso di scegliere una lettura in comune e leggerla insieme. Sdraiati sul letto, in silenzio, abbiamo sfogliato quelle pagine, e divorato questa breve ma splendida opera di Roald Dahl nel giro di poche ore. Sono le piccole cose a rendere veramente felici.

Non vedo l’ora di ripetere la cosa.

Chi ha visto in tv le trasposizioni cinematografiche di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato? Io ho guardato più volte sia quella del 1971 con Gene Wilder nel ruolo di Willy Wonka, sia quella di Tim Burton, con Johnny Depp nelle vesti del famoso fabbricante di dolci. Adorate entrambe, anche se la mia piccola preferenza in più va alla prima.

Non avevo mai, però, letto il libro. E per fortuna l’ho recuperato! Ho ritrovato in queste pagine tutto il piacere di questa storia, apparentemente semplice, ma non per questo superficiale, anzi al suo interno si possono trovare messaggi molto importanti. Soprattutto questo, uno dei canti dei piccoli Oompa-Loompa, resta impresso, in modo particolare in questi anni in cui sempre più persone – ragazzi in primis – sono così ossessionate da uno schermo, e così lontane invece dalle pagine meravigliose di un libro.

 

Mentre i ragazzi/dei tempi andati
erano assai/più fortunati,
senza frastuono, semplicemente,
il loro svago,/svago di mente,
era una cosa molto matura/e intelligente.
Sì: la lettura!
Quante e fantastiche/le galoppate,
le brutte streghe… /le belle fate…
Quanti tumulti,/quanto sognare
viaggi per terra,/viaggi per mare,
lasciando liberi/la mente e il cuore
di scorazzare/a tutte l’ore.
L’anima piena/di fantasia,
gli occhi che brillano/per l’allegria.
Adesso invece,/con gli occhi spenti,
guardate/attoniti e inconcludenti
quel brutto schermo/disgregatore
del vostro pallido/televisore.
Dateci retta! Sostituite quel coso…
Valgono le vostre vite/assi di più
di uno spettacolo…
Vi accorgerete/di qual miracolo
di che sollievo ai vostri mali
mettendo al posto/di quell’aggeggio
degli scaffali
pieni di libri, pieni di fole,
caldi e benefici/come il sole.
Perché a ben triste/conclusione
porta la televisione!

 

 

 

 

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato è la storia di Charlie Bucket, un ragazzo molto povero, che vive con i suoi genitori e i quattro nonni che non lasciano mai il letto condiviso, in una minuscola casupola in legno. Charlie è il tipico bambino buono e bene educato, cresciuto seguendo valori molto importanti, amato dai suoi familiari che solo una volta all’anno possono regalare al figlio, in occasione del suo compleanno, ciò che più ama al mondo: il cioccolato!
Sfortuna vuole, che lui viva proprio vicino alla più grande fabbrica di cioccolato del mondo: quella di Willy Wonka!
Nonno Joe racconta al piccolo la sua storia. Di come un tempo in quel luogo lavorassero molte persone, ma pian piano, i misteri e i piccoli segreti della lavorazione dei suoi dolciumi, delle sue straordinarie invenzioni (dal gelato che non si scioglie al sole, a caramelle che cambiano colore succhiandole, e altro ancora) fossero trapelati, e rubati dalla concorrenza. Questo portò Wonka a chiuderla per lunghi anni, fino a quando, un giorno, tutti si accorsero che riprese a funzionare: non si vedeva nessun operaio entrare o uscire, ma solo delle piccole ombre muoversi al di là dei vetri.
Proprio mentre Charlie sta ascoltando, curioso, questa strana storia, suo padre reca con sé una notizia sorprendente: Willy Wonka ha deciso di riaprire i cancelli della fabbrica a cinque fortunati bambini che riusciranno a trovare i biglietti dorati nelle sue barrette di cioccolato.

Inizia quindi la caccia. Nel giro di poco tempo i giornali mostrano le storie e i volti dei bambini colti dalla fortuna.
Augusto Gloop, un bambino particolarmente grasso, il cui unico passatempo e interesse è quello di mangiare; Veruca Salt, una bambina ricca ed estremamente viziata, alla quale i suoi genitori non sanno mai dire di no di fronte a ogni richiesta, anche la più assurda; Violetta Beauregarde, così innamorata della gomma da masticare da non poterne fare a meno, mai, nemmeno di notte, mossa anche da uno spirito di competizione e vanità; e infine, Mike Tivù, il cui unico interesse è quello di passare ore e ore davanti alla tv.

Anche Charlie ci prova ma, dopo dei tentativi falliti, per caso trova una moneta con la quale decide di acquistare altra cioccolata, e… proprio nell’ultimo giorno disponibile, riesce a trovare l’ultimo biglietto vincente, per la sua felicità e quella dei familiari, soprattutto di nonno Joe, che sorprendendo tutti, lascia il letto, pronto ad accompagnare il piccolo nipote in questo fantastico viaggio tra i segreti e i misteri delle Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka.

Tra curiosità, misteri, stanze e invenzioni particolari, fiumi di cioccolata, dolci di ogni tipo, scoiattoli addestrati a sgusciare nocciole, e un ascensore di cristallo capace di muoversi verticalmente, orizzontalmente, obliquamente e a zigzag in ogni  direzione, i cinque ragazzi accompagnati dai loro genitori (e nonno Joe per Charlie), seguono Willy Wonka, incontrando anche i piccoli – e per me adorabili – Oompa Loompa che sembrano prendersi un po’ gioco di loro, inventando sul momento delle canzoni molto veritiere e importanti. Ben presto si palesano tutti i loro difetti e disubbidienze, andando così incontro a punizioni esemplari.

 

 

 

willy_wonka
(c) Una valigia ricca di Sogni

 

 

 

 

Un viaggio che fa ridere ma anche riflettere sull’importanza dell’educazione, su come i genitori stessi possano contribuire alla crescita spesso sbagliata dei ragazzi, concedendo loro tutto, anziché spingerli alla riflessione o a mostrare un po’ di umiltà.

Lo stile è molto semplice e scorrevole, essendo un racconto per bambini. Tuttavia, la trovo una lettura interessante anche per gli adulti. I bambini rappresentati possono essere reali: c’è chi mangia troppo cioccolato, chi è profondamente viziato e vuole tutto e tutto gli è concesso, chi si ritiene superiore, vanesio e troppo competitivo, e chi – troppi – passa innumerevoli ore davanti alla tv, un mezzo che spegne la luce negli occhi e la fantasia, al contrario dei libri.

 

Una storia da leggere e rileggere, così come consiglio i film.

 

 

 

 


 

 

davWilly Wonka e la fabbrica di cioccolato, di Roald Dahl
Mondadori Editore
Traduzione di Adriana Giussani
Pagine: 177
Prezzo: / Noi abbiamo la Prima edizione del 1971, quindi non posso indicarvi il prezzo.

Voto: ♥♥♥♥♥

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