Libri

» 10 Letture di Primavera: donne, amore, rinascita, poesia

La primavera è la mia stagione preferita, perché quindi non consigliare dieci letture a tema? Per selezionarle mi sono affidata ad alcune parole chiave: donne, amore, poesia, colori e rinascita.
Siete curiosi di scoprire i titoli? E allora, cliccate qui!

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» 10 Letture per Halloween: alcuni consigli da leggere a lume di candela.

Mancano pochi giorni a Halloween e in tanti stiamo proponendo letture adatte all’atmosfera oscura che ammanta questa festa. Personalmente sono molto affascinata dalla sua storia, dalle leggende, così come dalle antiche feste pagane come Samhain.
L’anno scorso vi avevo proposto alcune letture, oggi ho voglia di consigliarvi titoli diversi, alcuni forse meno conosciuti, altri che ho intenzione di leggere e concludere proprio in questi giorni, altri ancora letti di recente e che hanno conquistato subito un posto speciale tra le letture più belle a tema gotico/horror.

Di seguito, quindi, le 10 LETTURE PER HALLOWEEN che vi consiglio!

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Libri

» 10 Letture Autunnali: malinconia, calore, amore, tinte gotiche, fremiti di orrore, storia e fantasia.

Se penso all’autunno mi vengono in mente varie parole: malinconia, calore, amore, crepuscolo, ma anche gotico, horror, dark. Ottobre più di ogni altro, in effetti, è il mese perfetto per tirar giù dalle nostre librerie quei libri che richiamano le tinte più oscure, il mistero, quella voglia di brividi lungo la schiena, quelle atmosfere cupe, tempestose, quelle scosse che fanno vibrare l’anima, il cuore, i pensieri.

Qualche settimana fa ho fatto una domanda sulle storie del mio instagram (che aspettate a seguirmi anche lì?) e sono emersi diversi titoli: dal famoso Harry Potter, a Lo Hobbit, ma anche alcuni classici come Oliver Twist, Gente di Dublino, La luna e i falò, Un tenebroso affare, L’Ombra del Vento, fino ad arrivare a Frankenstein di Mary Shelley, e ovviamente autori come Lovecraft e Poe.

Ma, di seguito vi propongo i miei titoli!
Sono vari generi, un po’ per tutti i gusti.

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Libri

» Chernobyl 01:23:40. La storia vera del disastro nucleare che ha sconvolto il mondo, di Andrew Leatherbarrow – Recensione

Sono nata nel 1986, quasi sei mesi dopo il disastro nucleare di Chernobyl.
Forse è anche per tal motivo che questo dramma storico mi ha profondamente scossa, e continua ancora oggi a spingermi a saperne di più, conoscere, approfondire.
Qualche mese fa ho finalmente visto la serie tv ispirata proprio a questo libro e alla tragedia, e ne sono rimasta sconvolta, profondamente arrabbiata.
Perché come al solito è l’uomo la rovina di tutto, non solo per la scarsa attenzione che viene messa nel lavoro, ma anche e soprattutto perché pervaso dal desiderio di primeggiare nel mondo, di insabbiare tutto ciò che non va, anche a discapito delle persone, incuranti del dolore, della morte, facendosi spesso spregio di un sacrificio.

Per tale motivo ho deciso di chiedere alla casa editrice Salani il libro “Chernobyl 01:23:40. La storia vera del disastro nucleare che ha sconvolto il mondo” di Andrew Leatherbarrow, e ringrazio molto Riccardo Barbagallo dell’ufficio stampa per avermi concesso la possibilità di leggerlo.
Ci ho messo un po’ perché volevo prendere il tempo per assimilare tutto, e anche perché, diciamolo, è uno di quei libri che fa male, e che va letto a piccole dosi, a mio parere.

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Libri

» Ritorno a Villa Blu, di Gianni Verdoliva – Recensione

Recensione (20)

Quando mi è stato proposto questo libro sono rimasta attratta da alcuni elementi della trama, specialmente i riferimenti alla magia nera e bianca.
È un libro che si legge in un soffio, una sorta di fiaba dalle sfumature oscure, che riesce però a donarti anche delle tenere emozioni.
Il mio pensiero a lettura conclusa è stato il seguente: in un mondo dove la cattiveria, l’invidia, l’ignoranza, la mancanza di rispetto spopolano, è bello ritrovare tra queste pagine personaggi che sanno ancora cosa sia la gentilezza, quanto siano importanti quei gesti spontanei e fatti con il cuore e che, a volte inconsapevolmente, possono donare tanto agli altri – conosciuti o sconosciuti che siano.

 

 

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Libri

» Noi, di Evgénij I. Zamjàtin – Recensione

Recensione (19)

Letto per la #fantadistochallenge di Sono Solo Libri che, per il mese di agosto, prevedeva la lettura di un distopico/fantascientifico russo.

 

La distopia è uno dei generi che più mi affascina da un lato, e terrorizza dall’altro.
Non stiamo parlando di libri dell’orrore, dove gli autori cercano di far paura al lettore, ma di realtà alternative che, però, per certi versi spaventano un (bel) po’. Perché alla fine ti domandi: e se si arrivasse davvero a un mondo simile? O forse, basterebbe pensare che società in un certo senso simili sono esistite e rischiano di esistere ancora.

Ne ho lette diverse e altre ne leggerò, la mia preferita resta 1984 (trovate la mia vecchia recensione) di Orwell. Ricordo l’ansia, un senso di malessere, di oppressione, di difficoltà nel leggerlo. Non per la scrittura, ma proprio per il mondo creato dall’autore.
Però, se vi dicessi che Orwell è stato influenzato da un altro libro?

Ebbene sì, il titolo considerato capostipite della Distopia è Noi, di Evgénij I. Zamjàtin. Leggendoli entrambi troverete sicuramente delle affinità, soprattutto per i protagonisti (Winston/Julia e D-503/I-330) e per il Grande Fratello/Benefattore. Ma anche per altri motivi che però non posso svelarvi.

Ho letto questo libro per una challenge, ma lo avrei comunque recuperato, perché il mio ragazzo me ne parla sempre, e ormai la curiosità era troppo forte.
E, a parte una piccola nota personale di cui vi parlerò poi, ne sono rimasta profondamente colpita. Anche qui ho provato le stesse – o comunque simili – sensazioni di 1984: un senso di malessere, di ansia, anche tristezza nel pensare a un mondo simile.

Se amate il genere o comunque volete scoprirlo, vi invito a leggerlo. Di sicuro è un libro che non può mancare nella vostro bagaglio di conoscenze.

 

 

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Libri

» Vardø. Dopo la tempesta, di Kiran Millwood Hargrave – Recensione

Recensione (18)

 

Credeva che in quel mare non potesse succedere niente di peggio, credeva che niente potesse rivaleggiare con la malvagità della burrasca. Ma adesso sa che è follia credere che il male sia solo là fuori. Era qui, in mezzo a loro, camminava su due gambe, emetteva condanne con lingua umana.

 

 

Il tema della caccia alle streghe mi ha sempre colpita molto. Sin dalle superiori ho iniziato a far ricerche, letture, ad avere una certa consapevolezza di quella tragica pagina nera della Storia – che ha riflessi anche nella nostra attualità.
Quando ho letto la trama di questo libro, ne sono rimasta irrimediabilmente attratta. Lo volevo leggere assolutamente, e ringrazio Maria, ufficio stampa di Neri Pozza per avermi inviato una copia digitale.

Avevo letto molto dell’Inquisizione e caccia alle streghe in Europa centro-meridionale e in America, in particolare a Salem, ma non sapevo nulla o ben poco della realtà “nordica”. Questo testo ci aiuta a comprendere come anche in un luogo apparentemente lontano dal mondo, la mano dell’Inquisizione sia arrivata a sopprimere donne, ma anche popolazioni indigene dedite a culti pagani.

 

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» Per sempre romantici, a cura di Cesare Catà – Recensione

Recensione (17)

Il vento
è l’amante tenero dell’onda:
dal fondo la sommuove tutta
in un gorgo che spumeggia.

Se l’anima dell’uomo
è acqua,
il suo destino
è vento.

– Goethe, da Canto degli spiriti sopra le acque –

Mi sono sempre definita una persona romantica.
Non intesa come una di quelle che guardano o leggono solo storie d’amore, bensì per altri motivi che ho riscontrato nel testo di cui vi parlerò oggi.
Spesso mi capita di sentirmi una persona un po’ persa in un mondo che per certi versi sembra limitare quello che provo dentro. Ipersensibile, emotiva e spesso non compresa. A volte la realtà mi sembra così soffocante, che trovo ristoro solo nella bellezza: della natura, di un’opera d’arte, di parole che hanno quella magia insita capace di trasportarti in un altrove dove finalmente hai la sensazione quasi di sentirti meglio. Di fronte a un tramonto il mio animo è quasi sconvolto: mi è capitato più di una volta di provare un’emozione molto forte, come se la mia anima avvertisse una sorta di commozione difficile da gestire. Come del resto passerei ore e ore a osservare la luna, scossa da malinconia.
Amo la città, ma capita sovente di avvertire come una sensazione di prigionia, quasi, di soffocamento, soprattutto quando non riesco a scorgere il cielo, il riparo del tramonto, la bellezza del verde.
L’ho riscontrato anche di recente.
Il lockdown mi ha tenuto per sei mesi lontana da casa, dalla mia terra, dalle mie Marche. A volte ho avuto la sensazione che mancasse un pezzo di me, che si fermasse il respiro, quasi – e no, niente battutine tristi! – . Ma quando finalmente ho potuto far ritorno a quella che resterà sempre casa, ho lasciato scorrere lo sguardo verso i miei amati Sibillini, le colline, i tanti alberi d’ulivo, e ho permesso all’emozione di avvolgere la mia anima. È una sensazione che non si può descrivere.
Ma so che forse, nel mio intimo, un po’ di quello spirito ribelle del romanticismo coinvolge anche me. La me sempre alla ricerca della bellezza.

Ed è per tal ragione che questo titolo l’ho desiderato subito.

 

Non me ne intendo molto di poesia, in verità;  e, infatti, è il genere che leggo meno.
Non perché non mi piaccia, ma perché spesso sento di non comprenderla in maniera adeguata. Mi sento confusa, un po’ persa. Ci sono anche dei casi in cui, però, resto estasiata dalla bellezza dei versi, dall’immagine poetica che i vari autori riescono a donare: di un determinato paesaggio, persona, o il riflesso della propria natura interiore.
Quando ho scoperto questo libro, pubblicato dalla casa editrice LiberiLibri a cura di Cesare Catà – autore che apprezzo molto – ho deciso di andare oltre la siepe, il mio ostacolo, e cercare di provare a leggere alcuni di questi versi accuratamente selezionati, dei più importanti poeti inglesi e tedeschi del Romanticismo.

 

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Libri

» Il signore delle mosche, di William Golding – Recensione

Recensione

Titolo scelto per la tappa di luglio della #fantadistochallenge ideata da Sono Solo Libri, e con tema: “un distopico/fantascientifico con protagonisti dei bambini/adolescenti”.

 

 

Volevo leggere questo libro da diverso tempo, attratta dal titolo che rimanda a un demone, Belzebù, e che mi incuriosiva soprattutto per la scelta di rendere protagonisti di una realtà distopica dei bambini.
Dopo la grande delusione di Anna, di Ammaniti (che francamente ora mi piace anche meno, visto che ho riscontrato molti elementi simili a questa lettura), ne Il Signore delle Mosche di William Golding ho finalmente trovato un libro che affronta il tema in maniera originale, ma anche spiazzante.

Sono sempre più convinta che la fantascienza e la distopia non siano generi da relegare in una fascia inferiore, anzi. Tra le righe di queste pagine si possono trovare molti spunti di riflessione, che rendono molti titoli scritti anni fa in un contesto politico anche diverso, purtroppo molto attuali. Come in questo caso. Ho avuto i brividi nel capire quanto sia vera la riflessione di Golding, seppur nel suo assoluto pessimismo sulla natura umana, orientata facilmente al male.

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» La canzone di Achille, di Madeline Miller – Recensione

Recensione (16)

 

La mitologia, le leggende, le fiabe, mi hanno sempre attratta con particolare forza.
I miti greci e norreni, in particolare, sono quelli che più rapiscono la mia attenzione.
Ho amato l‘Iliade e l’Odissea, e spero di riuscire a rileggerli senza il dovere dello studio. Per questo motivo quando su Instagram ho visto una nuova idea di lettura – #iltesorogreco -, ho deciso di seguirla per quel che posso.

Chiara (@sorrideredibrutto) e Cecilia (@eccoilibri) hanno deciso di donare più attenzione al Mito Greco, leggendo ogni mese dei libri seguendo un tema specifico. Il mese di luglio prevedeva quindi una lettura sugli Eroi Greci. Complice una promozione della Feltrinelli, ho deciso di recuperare un libro di cui ho tanto sentito parlare – il più delle volte davvero bene – e mi sono persa tra le pagine della Miller, assaporando in maniera forse un po’ diversa la storia di Achille e del suo più amato amico – e forse qualcosa di più! – Patroclo.

 

 

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